Reti di scuole imposte dall’alto, nuovi impegni per le segreterie
INCONTRI MIUR | IL REPORT DELLE RIUNIONI
UIL: le scuole sono autonome e non devono rappresentare l’anello debole di una catena burocratica amministrativa
Qui di seguito il report, per temi, degli incontri a cui hanno partecipato per la Uil Scuola, Lacchei, Panzieri e Ranieri.
Reti di scuole
Un incontro ripetutamente chiesto al capo dipartimento dell’istruzione a seguito della registrazione di molti casi di imposizione, da parte degli Uffici scolastici regionali, della costituzione delle reti di ambito.
Un procedura attuata con modalità calate dall’alto, molto contestate – giustamente – dalle scuole, collegate in reti di scopo e/o di semplici scuole che ad esempio hanno diritto, secondo le disposizioni del Miur, ad ottenere finanziamenti per le attività di formazione, ancorché le tematiche non rientrino in quelle definite dai piani territoriali.
Quel che sta accadendo, e che la Uil Scuola ha denunciato, è che spesso le reti vengono adottate senza il parere dei Consigli di istituto ed i piani di formazione senza le delibere dei Collegi dei docenti.
Tale situazione risulta insostenibile per le scuole e per l’esercizio della loro autonomia che si conferma, con la legge 107, limitata e relegata a procedure burocratiche come quelle della costituzione delle reti.
A conclusione dell’ incontro la UIL scuola ha inviato al Miur una memoria con una sintesi delle richieste specifiche su cui dovrebbe essere al più presto emanata una nota di chiarimento. La UIL ha ribadito la volontarietà e la condivisione delle istituzioni scolastiche nel volersi costituire in rete. In questa ottica si è riservata ulteriori azioni nel caso dovesse perdurare tale ambigua modalità di gestione forzata delle reti di ambito.
PASSWEB
Le intese tra taluni Uffici scolastici regionali e l’Inps per la gestione dei dati e l’istruzione delle pratiche per il pensionamento da parte delle istituzioni scolastiche, conferma, ancora una volta, della volontà di una gerarchizzazione burocratica delle scuole, ad opera della legge 107, che sta producendo l’azzeramento della loro autonomia.
Un modo di procedere che sta esponendo il personale amministrativo in servizio nelle segreterie scolastiche, ad ogni forma di ‘molestia burocratica’ ad opera di altre istituzioni statali, al di fuori di ogni logica contrattuale e gestionale alle stesse istituzioni scolastiche che stanno diventando l’anello debole di una catena burocratica.
La UIL ha chiesto la invalidazione di tali intese da parte del Miur, poiché esse hanno completamente bypassato ogni livello di confronto, sia centrale che periferico, ignorando, anche ogni forma di relazioni sindacali.
Si pretende di imporre sempre nuovi compiti al personale, peraltro già gravato da numerose e complesse procedure amministrate, in presenza di una sempre più grave sofferenza di organico, acuita dall’impossibilità di nominare i supplenti.
Il capo dipartimento ha chiesto qualche giorno per avviare le verifiche del caso, ammettendo di aver sottovalutato gli effetti di tale scelta.
Personale ATA
La tematica ha riaperto la discussione sul continuo rinvio delle confronto sulle tante problematiche del personale ATA, la UIL ha chiesto insieme agli altri sindacati la convocazione di un incontro urgente ( giunta il 15 stesso per il prossimo 22 marzo).
Per la UIL la soluzione alle problematiche degli ATA, a cui finora il governo si è sottratto, costituisce uno strumento importante per ricucire lo strappo tra il mondo della scuola e i decisori politici e ridare ruolo all’autonomia scolastica che la legge 107 sta progressivamente erodendo.
Organico
Nelle giornate del 15 e 16 marzo si sono svolti due incontri sugli organici del personale docente. Il Miur ha illustrato le diverse prospettive derivanti dalle diverse possibili quantificazione delle risorse derivanti dalla trasformazione di quote di organico di fatto in organico di diritto.
Si tratta di dare attuazione alla legge di stabilità che prevede la stabilizzazione in organico di diritto dei tanti posti che sono attivi sull’organico di fatto. E’ uno di quei problemi su cui il Tesoro si è sempre intestardito a considerare in termini ragioneristici e non in termini di risorse finanziarie complessive. Gli avvenimenti dello scorso anno sono emblematici e non si devono ripetere; infatti dall’organico e dalla sua composizione sono legate le possibilità di garantire la continuità didattica ai ragazzi, con i consequenziali trasferimenti dei docenti che sono, per effetto dell’algoritmo sbagliato dello scorso anno, ancora fuori dai loro luoghi di residenza.