La nota a cura della Uil Scuola
In premessa va considerato che il testo non è ancora quello ufficiale (si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) e che potrebbe subire variazioni in sede di conversione. Trattandosi di un decreto, entra comunque in vigore all’atto della pubblicazione in Gazzetta.
Al contrario di quanto comunicato dal Ministero, non c’è traccia della reiterazione del “decreto salva precari”.
Solleciteremo il Ministro ad assicurare un intervento legislativo in materia.
Per quanto riguarda la norma riguardante la reiterazione dei contratti a tempo determinato, è in corso un approfondimento da parte del nostro ufficio legale.
Riteniamo in ogni caso che non intervenga sui meccanismi di riconoscimento dei servizi anche ai fini della progressione economica, a partire dalla “immissione in ruolo”. (Anche perché tale materia viene regolata dalla contrattazione).
Riteniamo altresì che il presupposto della norma non possa riferirsi ai posti disponibili in organico di diritto, per i quali tra l’altro, anche grazie alla pressione operata da tempo dalla UIL Scuola a livello nazionale e ai livelli territoriali, il decreto prevede la copertura di tutti i posti vacanti in organico di diritto.
Per quanto riguarda le immissioni in ruolo, la norma prevede: copertura nel triennio (a parere della UIL Scuola, entro il triennio), con riferimento ai posti vacanti per ciascun anno, previo definizione di specifica fase negoziale.
In sostanza si va verso:
1) Immissione in ruolo da settembre 2011, con validità giuridica settembre 2010 per i posti di personale docente ed ATA ancora vacanti alla data settembre 2010.
2) Immissioni in ruolo a settembre 2011 su tutti i posti vacanti di personale docente ed ATA in organico di diritto a tale data (quindi al netto di riduzione di organico e pensionamenti).
Dai calcoli da noi fatti, il totale di posti e quindi di immissioni in ruolo, è di circa 65.000.
Il decreto prevede una fase negoziale, propedeutica alle immissioni in ruolo.
Abbiamo come UIL, insieme a CISL – SNALS e GILDA, sollecitato una convocazione da parte del Governo per definire un’intesa che sblocchi il decreto di immissioni in ruolo per circa 65.000 posti dal prossimo settembre.
In tale confronto verificheremo i costi ipotizzati dal Governo, e le soluzioni possibili.
In merito all’aggiornamento delle graduatorie vecchie e per quel che riguarda i ricorsi, il Ministero finora ha operato con molta incertezza e confusione, compiendo, a nostro parere, anche errori tecnico – giuridici; la questione non è da ritenersi conclusa.
Anche su tale aspetto, ci riserviamo una nota di approfondimento da parte dell’ufficio legale.
Per quanto riguarda l’aggiornamento delle graduatorie, la norma appare al momento chiara.
Va considerato che su questo sono ancora in atto iniziative politiche che potrebbero avere riflessi in sede di conversione.
Confermiamo su tali aspetti il giudizio negativo della UIL per l’incertezza che grava su migliaia di lavoratori precari, dovuta all’incapacità da parte del Ministero di affrontare la questione in un vero confronto con il sindacato su tutti gli aspetti connessi ad un organico funzionale stabile e pluriennale.