Concorso riservato personale docente infanzia e primaria Potrà partecipare il personale con almeno due anni di servizio. Il bando entro ottobre.
È quanto prevede il decreto dignità all’art. 4, comma 1 quater.
Il concorso straordinario, per titoli ed esami, per il reclutamento del personale docente per la scuola dell’infanzia e primaria, su posti comuni e di sostegno, è stato oggetto dell’informativa fornita dall’amministrazione alle organizzazioni sindacali.
Potranno partecipare i docenti con laurea in scienze della formazione primaria o con diploma magistrale, conseguito entro l’anno scolastico 2001/02, con almeno due anni di servizio specifico, anche non continuativo, svolto negli ultimi otto anni nelle scuole statali.
Per partecipare alla procedura per i posti di sostegno è necessario il possesso del relativo titolo di specializzazione.
Per la procedura di sostegno verrà ammesso con riserva il personale docente che consegue il titolo di specializzazione entro il primo dicembre 2018.
Per le tabelle di valutazione dei titoli il Miur si riserva una decisione definitiva solo dopo il passaggio del bando al vaglio del CSPI.
Le domande dovranno essere presentate in un’unica regione, anche per più procedure, pena l’esclusione.
Il bando dovrebbe essere emanato entro la seconda metà di ottobre prossimo.
Concorso riservato 2018 (percorso FIT): anno di formazione
L’amministrazione ha comunicato che è in corso di emanazione una nota che definisce le modalità per lo svolgimento dell’anno di formazione per il personale docente ammesso al percorso annuale FIT, per l’anno scolastico 2018/19.
La nota dell’amministrazione richiama quanto previsto dal DM 984/17 che, oltre alle attività formative, prevede l’ammissione al colloquio finale per i docenti che abbiano svolto almeno 180 giorni di servizio, di cui almeno 120 di attività didattica.
I giorni sono proporzionalmente ridotti per i docenti in servizio con orario inferiore a cattedra o posto.
Il colloquio, si svolgerà con la commissione di valutazione che è composta dal dirigente scolastico, che la presiede, da due docenti scelti dal collegio, uno scelto dal consiglio d’istituto e dal docente con funzione di tutor.
A differenza di quanto previsto dal DM 850/15 che riguarda i docenti neo immessi in ruolo da GAE e dal concorso 2016, per detto personale, all’esito del colloquio, la delibera che determina il superamento o meno dell’anno è della commissione e non del dirigente scolastico.
Nel corso del confronto il testo dell’amministrazione è stato migliorato rispetto a quello iniziale. Restano comunque delle criticità che la UIL Scuola ha rappresentato.
Mettere tutto il “peso” della retribuzione aggiuntiva del tutor a carico del fondo di istituto è una indebita invasione nella contrattazione tra le parti che sarebbe mortificata da scelte eterodirette
Per realizzare questa che è una misura di sistema è necessario prevedere risorse specifiche che non gravino su quelle a disposizione delle scuole.
Inoltre, la rigida regolamentazione delle attività di “osservazione” da parte del tutor, oltre a limitare l’autonomia organizzativa delle scuole, non tiene conto di una formazione mirata del personale interessato.
E comunque per la UIL resta il fatto politico. Non è possibile che due docenti, entrambi nominati in ruolo nello stesso anno, seguano due procedure diverse ai fini del superamento dell’anno di formazione e prova: uno ha due possibilità per la conferma in ruolo, l’altro, in caso di esito negativo, non ha più chance.
Per la UIL ci sono contraddizioni normative che meriterebbero un approfondimento ulteriore, anche al fine di prevenire un sicuro contenzioso.