Roma,04 agosto 2011
Dopo l’ok della Corte dei Conti
Firmato il contratto per l’immissione in ruolo di 67 mila precari
Dal 1° settembre tutti i posti disponibili in organico di diritto
coperti da personale di ruolo
E’ stato firmato oggi pomeriggio all’Aran il contratto per l’immissione in ruolo di 67 mila precari della scuola. Hanno sottoscritto il contratto Cisl, Uil, Snals, Gilda.
In due settimane dalla sigla della pre-intesa, c’è stata l’approvazione del Consiglio dei ministri, la registrazione della Corte dei Conti, e, oggi, la firma definitiva.
Ora il Governo può predisporre il piano per le assunzioni entro il 31 agosto, prevedendo anche la decorrenza giuridica da settembre 2010 per i posti vacanti a quella data.
Ci siamo già attivati affinché il Miur effettui con tempestività tutti gli adempimenti di competenza per le nomine. Un risultato – commentano dalla Uil Scuola – nel quale abbiamo creduto fin dall’inizio del negoziato, che consente, in un periodo di incertezza e instabilità economica, di dare stabilità a migliaia di lavoratori.
Di Menna: un risultato importante grazie ad una visione moderna del ruolo del sindacato
Quel che è accaduto in questi giorni – commenta il segretario generale Uil Scuola, Massimo Di Menna – è un esempio positivo di sindacato utile e di relazioni sindacali moderne. Un cambio di passo rivoluzionario rispetto alla tradizione, per più ragioni.
In questi mesi abbiamo convinto il Governo, negoziato in sede contrattuale, in un confronto basato sul merito delle questioni. Soggetti contraenti che determinano un risultato. E il risultato è sotto gli occhi di tutti, ottenuto per via pattizia, con un contratto.
Uno scambio tra un aspetto della progressione economica, anche se limitato, a favore di tante persone che hanno stabilità nel lavoro in un momento di crisi.
Quella di due settimane fa è stata una trattativa lampo.
Abbiamo scelto di discutere sull’essenza delle questioni , abbiamo individuato le soluzioni e, in nove ore, abbiamo siglato l’intesa.
Tutti i tradizionali “rituali” delle trattative sono stati messi da parte perché sarebbero stati di ostacolo.
Anche le strutture dell’amministrazione e del Governo, dall’Aran, all’Esecutivo, alla Corte dei Conti, hanno risposto con celerità.
L’esperienza appena conclusa mostra chiaramente che c’è uno spazio ampio, di modernità del sindacato, se si abbandonano documenti generici e si punta a fare accordi utili. Stesso vale per l’amministrazione quando si libera di tutti gli orpelli da ‘sacerdoti della norma’ e fornisce un supporto pratico e tangibile.
E’ un modo moderno di pensare al ruolo del sindacato, dove, sulla base della rappresentatività, democraticamente si giunge ad un accordo.
Né unitari, né antiunitari – sottolinea il segretario della Uil Scuola – ma moderni e concreti.
Trasparenza, responsabilità, chiarezza, concretezza – ammonisce Di Menna – così, in tempi rapidi, si possono fare cose importanti.