Con 1604 sezioni per 23142 bambini le sezioni primavera si confermano come risposta credibile alla forte domanda di servizi educativi per bambini al di sotto dei tre anni, che non trovano accoglienza negli asili nido e nei servizi integrativi. Sul totale, nel 25% delle sezioni il rapporto bambini/ educatori è superiore a quello fissato di 1 a 10, mentre nel 37% dei casi esistono liste di attesa. L’1,7% delle sezioni è aperta per quattro ore giornaliere, il 24,6% per nove ore mentre nel 13,4% il servizio è disponibile su undici ore.
Esiste una grande varietà nei titoli di accesso degli educatori, dalla laurea al diploma a qualifiche varie non meglio definite e sono ben sei le tipologie contrattuali applicate a tale personale.
Questi i primi dati di un monitoraggio condotto a cura degli uffici del Miur su mandato della cabina di regia nazionale.
La richiesta di incontro sul monitoraggio, presentata dalle confederazioni sindacali, è stata soddisfatta il 7 settembre 2011.
A parere della UIL e della UIL Scuola, rappresentate da Maria Rita Tora e Noemi Ranieri, i dati, pur rappresentando una prima serie di utili elementi, non forniscono una mappatura sufficiente per dare conto della complessità organizzativa che tale offerta richiede, amplificata dal diritto delle regioni che hanno competenza esclusiva in materia, a dare risposte differenziate al diritto universale dei bambini all’educazione ed all’assistenza.
A ciò si aggiunge la ritrosia ad accettare un qualsiasi indirizzo pedagogico condiviso da parte delle stesse, l’assenza di investimenti sulla formazione in servizio degli operatori, la frammentaria provenienza dei finanziamenti, su cui si abbatterà una riduzione da 33,4 milioni di euro a 18,5 essendo venuti meno i contributi del ministero del lavoro, ed in attesa che le regioni quantifichino il proprio.
Intanto la UIL ha calcolato che con tre auto blu in meno si potrebbero avere una classe di scuola dell’infanzia in più…… Della serie come la riduzione dei costi della politica può influire sulla qualità della vita dei cittadini, di oggi e di domani, oltre che aiutare l’economia sostenendo il lavoro delle donne.