FIUGGI / ASSEMBLEA NAZIONALE DEI SEGRETARI PROVINCIALI

Iniziative di mobilitazione territoriale e sciopero del 28 ottobre contro le politiche del governo sul pubblico impiego e per rilanciare la contrattazione

Sono sempre più urgenti misure, compatibili con la riduzione del debito, che puntino alla crescita. Il rischio che corre il nostro paese è quello di una recessione dai risvolti sociali insostenibili.

La manovra, la seconda in pochi mesi, non ha caratteristiche di equità, è del tutto carente rispetto alle prospettive di sviluppo e rischia di richiedere ulteriori misure correttive a ripetizione.

Bisogna investire sul futuro. Per lo sviluppo occorre puntare su livelli alti di istruzione, qualificare la spesa pubblica spostando risorse verso la scuola e la ricerca, valorizzando e riconoscendo il lavoro.

Bisogna qualificare la spesa pubblica. In Italia la spesa per l’istruzione,  in rapporto al Pil, e- pari al 4,8%,  in Europa è del  6,1%.
E, anche considerando il peso del debito pubblico, che offre ben pochi margini di manovra, non va dimenticato che, da anni, in Italia, la spesa per l-istruzione, in relazione alla spesa pubblica, [ pari al 9,7%,  rispetto all’11%  della media dei paesi europei.

Con tale carenza di risorse le scuole, che rappresentano realtà positiva del nostro Paese, funzionano grazie all’impegno del personale che ci lavora, un potenziale umano enorme svilito da politiche livellanti che puntano a far cassa. La scuola, sede di integrazione, inclusione, coesione sociale, innovazione, ricerca, ha bisogno di scelte lungimiranti.

Nel personale della scuola c’è forte preoccupazione per un quadro che si presenta pieno di incertezze per il futuro. La verifica dell’azione di Governo attiene alle scelte che urgentemente deve fare: riduzione dei privilegi e dei costi, non più sostenibili, della politica, dello stato, degli enti locali;  interventi fiscali per la riduzione delle tasse sul lavoro (prendendo i soldi dall’alta evasione, dalla elusione e dalle eccessive detrazioni).

La nostra  protesta è nei confronti della politica del Governo che ha continuamente penalizzato i lavoratori pubblici.

L’azione del sindacalismo scolastico UIL – CISL – SNALS – GILDA – ad eccezione della CGIL (che ha scelto un’altra direzione) –  in sintonia con le confederazioni, ha ottenuto risultati concreti: 67.000 assunzioni di precari, mantenimento degli scatti di anzianità, ripristino delle norme sul riscatto della laurea e sevizio militare, eliminazione della norma sulla tredicesima, non applicazione delle ‘fasce’ previste dal decreto Brunetta.

La linea seguita dalla Uil Scuola è quella di scelte concrete per raggiungere risultati utili per i lavoratori. Lo sciopero che la UIL ha deciso di proclamare ha obiettivi chiari.

Nella scuola,  dopo i tagli agli organici, la carenza di risorse, gli interventi sulle pensioni, c’è davvero grande malessere tra coloro che, con il loro lavoro, garantiscono una scuola di qualità senza riconoscimenti proprio da parte di chi, lo Stato, ha, invece, il dovere di valorizzarli.

L’appesantimento burocratico e la mancanza di un efficace governo del sistema hanno raggiunto livelli insopportabili. Solo con un forte intervento di semplificazione, di sburocratizzazione e rafforzando la contrattazione e il confronto, si possono dare regole certe e riferimenti solidi alle scuole e al personale, che continua ad impegnarsi con un approccio positivo, stante la delicatezza e la responsabilità della funzione.

L’assemblea dei segretari provinciali della Uil Scuola, riunita a Fiuggi, rivendica:

  • qualificazione della spesa pubblica e investimenti per l’istruzione
  • organici funzionali stabili e pluriennali
  • semplificazione, sburocratizzazione, modernizzazione del sistema
  • riduzione delle tasse sul lavoro
  • rilancio della contrattazione
  • definizione di forme di conciliazione
    (al fine di evitare conflitti dove ci sono dirigenti che confondono responsabilità con arbitrio determinando anche spese legali che sono pagate impropriamente con il bilancio dell’istruzione).

La Uil Scuola oltre alle giornate di mobilitazione, partecipa allo  sciopero del 28 ottobre proclamato dalla Uil per protestare contro la politica del Governo per rivendicare il diritto alla contrattazione e quindi rispetto dei lavoratori, della loro dignità, della loro professionalità.

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Ha partecipato alla giornata conclusiva dei lavori dell’assemblea nazionale dei segretari provinciali che si è svolta il 26 e 27 settembre a Fiuggi, il segretario generale Luigi Angeletti.
Il documento conclusivo è stato approvato all’unanimità.