UE: Istruzione, serve maggiore attenzione dei paesi membri. I ritardi dell’Italia – USA: Obama – 400 milioni di dollari di investimenti per l’istruzione: ‘E’ chiave per il successo sul mercato del lavoro’
Con la prossima riforma delle pensioni avremo insegnanti ben più anziani di quanto loro stessi avessero mai previsto. Per attrarre giovani insegnanti occorre fare i concorsi e dare buone retribuzioni.
Ottanta milioni di dollari per l’istruzione con fondi federali, 22 milioni di dollari previsti attraverso investimenti privati, 300 milioni di dollari stanziati per incentivi professionali agli insegnanti: sono questi i numeri annunciati dal presidente Obama per la scuola statunitense, dalle elementari alla maturità, destinati secondo il presidente ad un ‘nuovo rinascimento scientifico’.
Gli Stati Uniti, per il rilancio, puntano sull’istruzione. In Europa scelta simile è stata fatta dalla Germania che lo scorso anno, con una manovra da 80 miliardi, ha previsto 12 miliardi di euro di investimenti per la scuola.
In una situazione di perdurante crisi economica mondiale, l’America oggi decide di utilizzare fondi federali, fondi privati e fondi stanziati per il ministero dell’istruzione, per cambiare passo nel sistema di istruzione, fare da ‘polo aggregatore’ delle eccellenze e per ‘migliorare i sistemi di remunerazione, di incentivi e di promozione professionale degli insegnanti’.
Una sfida che vorremmo – spiega Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola – raccogliesse anche il Governo italiano.
Da tempo la Uil Scuola sostiene che, pur nel rigore dei conti che la situazione internazionale richiede, sia necessario, senza aumentare la spesa pubblica ma qualificandola, investire nel sapere, nella scuola pubblica. Per la qualità e la modernizzazione della nostra scuola bisogna valorizzare e sostenere gli insegnanti.
E si può fare – sottolinea Di Menna – decidendo di spostare risorse da sprechi e spese improduttive verso il sistema di istruzione italiano. Vanno sostenuti gli insegnanti nella loro professione, per dirla con Obama, ‘sono loro la risorsa umana, ci vogliono gli incentivi giusti’.
Quel che va osservato – rileva il segretario generale della Uil Scuola – è che in modo diffuso, si percepisce che l’istruzione è il punto di nuova partenza. Proprio oggi sullo stesso argomento interviene l’Unione europea.
Insegnare è un lavoro prezioso, se ne avvantaggia un intero paese per la crescita e lo sviluppo.
Per attrarre giovani verso l’insegnamento – sottolinea Di Menna – occorre programmare il bisogno di insegnanti e fare i concorsi. E dare buone retribuzioni. Questo è ineludibile.
Al momento, su questi aspetti essenziali registriamo ritardi che questo Governo sembra non voler colmare.
I concorsi non sono banditi, le retribuzioni italiane sono tra le più basse d’Europa e con la prossima riforma delle pensioni avremo insegnanti in servizio ben più anziani di quanto loro stessi avessero mai previsto di poter lavorare.