ANGELETTI: “SE SOLO TAGLI SARÀ SCIOPERO”
In data odierna si è tenuto il previsto incontro tra il Governo e Parti Sociali sui temi della spending review.
La riunione è stata aperta dal Premier Mario Monti.
Erano presenti nella delegazione governativa, il sottosegretario Antonio Catricalà, il vice ministro dell’Economia Vittorio Grilli, il ministro della salute, Renato Balduzzi, della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi e il Commissario alla spesa pubblica Enrico Bondi.
Per la UIL erano presenti Luigi Angeletti e Paolo Pirani, per la UIL Scuola, Pino Turi.
Il Premier ha illustrato gli obiettivi della manovra, in tre tempi, la 1^ già effettuata la settimana scorsa con la riduzione delle spese per i ministeri dell’Economia e della Presidenza del Consiglio, la 2^ da realizzare entro la settimana e la terza affidata ad un provvedimento che riguarderà i governi locali e le amministrazioni periferiche; le riduzioni di spesa pubblica sono finalizzati a recepire le risorse per evitare l’aumento dell’IVA, dare risposte agli esodati e supportare le spese per il terremoto dell’Emilia.
Il vice ministro Grilli, ha illustrato i settori di intervento: risparmi per acquisti e servizi; affitto e locazioni di immobili; riduzione delle piante organiche di tutte le amministrazioni ( 20% per le aree dirigenziali, 10% per le altre qualifiche); accorpamento e soppressione di Enti; riduzione delle consulenze del 20%; interventi sulle società pubbliche (riduzione dei componenti del c.d.a.).
Il ministro Patroni Griffi, ha precisato che la riduzione della pianta organica sarà selettiva, in base ad un’azione di attenta ricognizione e selezione che porterà a definire gli esuberi e i posti da coprire con la mobilità, in questo senso sarà possibile avviare alla pensione coloro che risulteranno in esubero, con i requisiti precedenti alla riforma Fornero.
La UIL nel condividere l’obiettivo di evitare l’aumento dell’IVA e trovare le soluzioni per gli esodati, ha rappresentato la propria netta contrarietà ad un decreto che faccia leva solo sui lavoratori pubblici, peraltro già fortemente penalizzati anziché intervenire sui veri centri di spesa, caratterizzati dai cosiddetti costi della politica, come quelli rappresentati dalle migliaia di società pubbliche.