Una soluzione positiva dopo una trattativa lunga e difficile
SCATTI DI ANZIANITÀ: FIRMATA L’INTESA ALL’ARAN
Di Menna: ‘La prossima sfida sarà con il nuovo Governo che uscirà dalle elezioni per la qualità della scuola pubblica, il riconoscimento professionale e il nuovo contratto’.
Con l’intesa si conferma la progressione economica per anzianità prevista dal contratto vigente con un riconoscimento economico e giuridico che permane per i prossimi anni con effetti positvi sulla pensione e, per il secondo anno, si rimedia ad un ingiusto intervento nei confronti del personale della scuola. Senza minare la qualità del l’offerta formativa e la sostanza del fondo di istituto e della contrattazione integrativa (l’erosione sul MOF è di circa il 25 %) si riconosce l’anno 2011 ai fini della anzianità e si garantisce il pagamento con tutti gli arretrati per chi ha maturato lo scatto al 31 dicembre 2011.
La prossima sfida, per la qualità della scuola pubblica, per il riconoscimento professionale del personale e per il rinnovo del contratto, sarà rivolta al prossimo Governo che uscirà dalle elezioni – commenta Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, dopo la firma all’ARAN.
Un anno, senza mai mollare, per giungere all’accordo per far avere gli aumenti in tasca a chi li ha maturati, proprio come è già successo l’anno scorso.
Sono stati superati – sottolinea Di Menna – con la protesta, la mobilitazione, la trattativa, il negoziato una infinita serie di ostacoli burocratici, politici, di ogni tipo. A giugno dell’anno scorso sono state certificate le risorse, poi l’impegno del ministro, poi il nulla con l’atto di indirizzo sospeso, per mesi interi, con gli uffici dell’Istruzione e del Tesoro che si scambiavano informative.
A settembre la richiesta giunta dall’Assemblea nazionale Uil Scuola al ministro intervenuto a Fiuggi, per stringere i tempi e superare la situazione di impasse burocratica.
Poi “l’impazzimento”, l’inserimento nella legge di stabilità della norma delle 24 ore, la mobilitazione, le proteste. Scatti e 24 ore diventano i temi centrali dell’azione sindacale, della grande protesta del mondo della scuola.
L’incontro a Palazzo Chigi ha rappresentato un momento determinante per risolvere il problema ed eliminare i paletti fissati dal governo, a partire dal no del ministro dell’Economia agli automatismi svincolati dalla “produttività”. Abbiamo ribadito così la specificità della scuola.
Abbiamo evitato lo spostamento delle risorse disponibili per una confusa ed indistinta produttività.
La questione, come concordato a Palazzo Chigi, è rinviata al prossimo contratto.
Si mostrano quindi del tutto infondate le falsità che alcuni hanno trasmesso creando preoccupazione e confusione tra il personale circa la totale eliminazione del fondo di istituto e della contrattazione integrativa ed una “inventata” obbligatorietà di servizio che sarebbe stata introdotta per il personale.
La questione si conferma chiara e semplice, come la Uil ha sempre rappresentato: in un momento di particolare difficoltà finanziaria e politica abbiamo posto due obiettivi e raggiunto due risultati con la mobilitazione della categoria e con una intelligente ed efficace azione sindacale.
La norma sulle 24 ore è stata ritirata, con l’accordo di oggi vengono riconfermati gli scatti – sottolinea Di Menna (occorre, per il pagamento, la ratifica del Consiglio dei ministri e la certificazione della Corte dei Conti).
Nel confronto con il Governo che uscirà dalle elezioni, ribadiremo l’esigenza di riconoscere, valorizzare, incentivare, l’impegno professionale del personale Ata.
L’ipotesi di contratto è stata sottoscritta da UIL Scuola, Cisl Scuola, Snals e Gilda.
Per la UIL Scuola hanno partecipato Massimo Di Menna, Antonello Lacchei e Pasquale Proietti.