Continuando a rappresentare la scuola dal ‘suo’ punto di vista il ministro Gelmini rischia di diventare una ‘opinionista’ – è il commento del segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna alle affermazioni del ministro dell’istruzione ospite ieri nella trasmissione ‘che tempo che fa’.
La scuola è un settore complesso, con molte professionalità, una dimensione nazionale e un compito che la rendono essenziale per lo sviluppo del Paese. Ci vorrebbero – aggiunge Di Menna – meno frasi ‘ad effetto’ e più azioni concrete.
Sui professori pagati poco perché troppo numerosi, inviterei il ministro a preoccuparsi della circostanza per la quale in Italia (come evidenziato in una recente ricerca della Uil) abbiamo il maggior numero di politici rispetto agli altri paesi europei e i meglio pagati – ribatte il segretario della Uil Scuola.
Il nodo resta quello delle risorse –ammonisce Di Menna – quali scelte si intendono perseguire per il nostro sistema di istruzione. I dati Ocse pongono l’Italia agli ultimi posti nel rapporto spesa per istruzione/Pil. L’Istat ci ha ricordato che siamo passati dal 4% al 3,7% riducendo ancora di più la quota di ricchezza nazionale destinata all’istruzione (a fronte di una media europea del 5,1%).
Anche nel rapporto spesa per istruzione e resto della spesa pubblica siamo al 9,7% a fronte della media europea dell’11%.
Non si tratta semplicemente di un problema di rientro dal debito pubblico che non consente di avere risorse adeguate, ma di qualificare la spesa pubblica. Occorre ridurre le spese improduttive, gli sprechi, la burocrazia ridondante, le eccessive spese per la politica e indirizzare risorse agli investimenti per l’istruzione.
Su questo e su un piano di graduale aumento delle retribuzioni sollecitiamo il ministero a rappresentare questa esigenza nel dibattito politico e nell’azione di governo.
Occorre rassicurare tutti che la stragrande maggioranza dei ragazzi studia in scuole pulite. Migliore utilizzo del personale e l’efficacia della spesa sono aspetti che competono alla responsabilità del ministro al quale abbiamo fatto più volte proposte per riorganizzarle al meglio sulla base delle concrete esigenze delle scuole.